Controllo della fertilità: la pillola contraccettiva
La pillola contraccettiva ha provocato una rivoluzione culturale e, per la sua diffusione, è tra i farmaci più studiati al mondo, dato che è il frutto di una evoluzione con controllo continuo da oltre 60 anni. La donna ha la sicurezza di utilizzare un farmaco di cui sono stati analizzati i rischi in modo esaustivo ed uno dei pochi di cui si conoscono bene gli effetti anche nel lunghissimo termine. La pillola classica contiene due ormoni di sintesi (estrogeni e progestinici), ma sono disponibili anche pillole contraccettive con un solo ormone.
Studi accreditati hanno anche rilevato una riduzione significativa del rischio dei tumori delle ovaie, dell’endometrio e del colon tra le donne che hanno utilizzato la pillola continuativamente per almeno 5 anni.
Nel 1996 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha elaborato in un documento di riferimento con i criteri medici di selezione per la prescrizione dei contraccettivi ormonali, periodicamente aggiornato sulla base dei dati clinici ed epidemiologici, che ha lo scopo di indirizzare i programmi nazionali di pianificazione familiare e di salute riproduttiva. Il documento contiene le raccomandazioni relative ai criteri di scelta del contraccettivo più appropriato nelle differenti condizioni, a cui il medico, attraverso un’attenta indagine anamnestica familiare e personale e ad una valutazione clinica delle specifiche caratteristiche individuali, fa riferimento per escludere la presenza di controindicazioni assolute o relative alla contraccezione ormonale o rilevando fattori di rischio da discutere con la donna. Questa valutazione consente la prescrizione solo per due categorie di donne:
- nella quale i rischi sono irrilevanti e il contraccettivo può essere usato senza restrizioni
- nella quale i vantaggi superano significativamente i rischi, provati o teorici.
La prescrizione oggi dei contraccettivi a donne sane senza fattori di rischio non è subordinata alla preventiva esecuzione di routine di esami ematochimici o strumentali, che invece possono orientare la prescrizione in donne a rischio.
