La donna e la menopausa

In assenza di patologie, l’avanzare dell’età causa un progressivo deterioramento delle strutture e delle funzioni del corpo definito come invecchiamento biologico. Gli estrogeni prodotti dalle ovaie inducono alcune caratteristiche nei tessuti e organi della donna in età fertile, che rappresentano un “privilegio biologico”, finalizzato a gestire i gravosi cambiamenti di una gravidanza.

Il Climaterio è il periodo di vita della donna che comporta la progressiva riduzione dell’attività ovarica, con maggiore frequenza di cicli anovulatori e possibile alterazione della ritmicità mestruale, fino alla cessazione totale e definitiva della funzione riproduttiva e dei flussi mestruali dovuti alla scomparsa degli estrogeni per il cessato funzionamento delle ovaie. L’età della menopausa, fisiologica tra i 46 e 54 anni, sembrerebbe stabilita geneticamente, dato che è rimasta invariata, nonostante l’aumento dell’aspettativa di vita negli ultimi decenni.

La caduta degli estrogeni annulla il sostegno a organi e strutture, che vengono così a perdere in modo progressivo le prerogative correlate, con declino delle strutture e delle funzioni più sensibili agli ormoni. Questa transizione, che si verifica nell’arco di anni, comporta conseguenze sulla qualità di vita e sulla salute delle donne, specialmente in quelle più predisposte. Possono manifestarsi alcuni sintomi e alterazioni a breve termine, a medio termine ed a lungo termine, non uguali in tutte le donne sia per frequenza che per intensità.                                                                                             

Sintomi e cambiamenti precoci:

  • neurovegetativi: vampate di calore, sudorazioni specie notturne, palpitazioni, stanchezza, irritabilità e disturbi dell’umore;
  • psicoemotivi: disturbi del sonno, instabilità emotiva con sbalzi d’umore, irritabilità, ansia con propensione alla depressione;
  • cognitivi: ridotta capacità di concentrazione, perdita di memoria.

A medio termine si evidenzia l’involuzione dei tessuti più sensibili agli estrogeni, con sintomi e disturbi dovuti alla diminuzione del loro trofismo, più evidenti a carico delle mucose vulvovaginali e delle basse vie urinarie. Disturbi frequenti sono a carico della sfera sessuale (secchezza vaginale, riduzione della libido e dispareunia) e del basso tratto urinario (pollachiuria, cistiti atrofiche), oltre alle alterazioni dell’ecosistema vaginale con maggior frequenza di vaginiti aspecifiche. Si riducono la quantità di collagene, di elastina, di fibroblasti e la vascolarizzazione in tutti i distretti cutanei, sottocutanei e muscolari. La cute diventa più asciutta e sottile, con una perdita di spessore di circa il 30% nei primi 4-5 anni, per rallentare poi, con minor capacità di difesa anche dai raggi solari. Si può associare un’alterazione della peluria e, nei casi più importanti, perdita di capelli.

Il corpo della donna consuma meno calorie ed il peso corporeo tende ad aumentare, pur in assenza di cambiamenti alimentari. L’aumento di peso è maggiore in chi ha la tendenza ad ingrassare, ed il grasso accumulato viene ridistribuito comunque a livello viscero-addominale, senza inversione nel tempo. In circa metà delle donne si registra un aumento ponderale, con ricadute sulla salute oltre che sull’aspetto estetico.

L’ampliamento della circonferenza addominale potrebbe rappresentare un campanello d’allarme per il possibile sviluppo di una sindrome metabolica: aumento di peso con prevalente grasso addominale, cambiamento dell’assetto lipidico nel plasma, alterazione del metabolismo glucidico da insulino-resistenza e rialzo della pressione arteriosa. Venendo a cessare anche la protezione biologica delle donne in età fertile verso la patologia cardio vascolare e verso la formazione dell’osso indotta dagli estrogeni, la malattia cardiovascolovascolare e l’osteoporosi diventano i fattori di rischio più importanti a lungo termine per la salute delle donne.

La menopausa è un momento importante per la donna, perché evidenzia l’avvenuta fine dell’età fertile e induce il declino delle strutture più sensibili agli ormoni, con ripercussioni non solo sulla sua qualità di vita ma anche sulla salute nel suo complesso. Per contrastare questo processo l’obiettivo primario è il miglior stile di vita possibile, con alimentazione controllata, equilibrata, con attività fisica costante e attento controllo del peso corporeo. È utile il coinvolgimento del ginecologo per una corretta informazione e valutazione personale, anche al fine di considerare l’eventuale utilità di programmi terapeutici specifici e appropriati, con i necessari controlli, a cui possono seguire il consulto di un endocrinologo ed i consigli di un esperto nutrizionista.

Contatti
035 234744 | Lun – Ven, 09:00 – 18:00
Per emergenze: 375 7015069
info@smaginecologia.it
Copyright © SMA | Studio medico associato dott. Giuseppe Amuso, dott. Patrizia D’Oria e dott. Luisa Patané | P.IVA. 03292620162